L’abbraccio e la cravatta rossa

Ho sognato di abbracciare due mie amiche. E’ stato un abbraccio molto affettuoso, velatamente erotico. Alla mia destra c’era B.C., una collega,  alla mia sinistra I.F, una compagna delle scuole medie. Nella mia vita diurna con queste persone non ho e non ho avuto un legame particolarmente stretto. Ricordo solo che con I.F. ballai uno dei miei primi lenti alla sua festa di compleanno (era una canzone di Antonello Venditti). Nel sogno, durante l’abbraccio, sento la mia guancia bagnarsi. Sono le lacrime di I.F. che piange delicatamente e in silenzio. Io le chiedo cosa sia successo e lei mi risponde: “Sono una persona sensibile io”.

In un’alttra scena onirica aiuto un uomo a vestirsi, come fossi un sarto. Ho difficoltà a fargli il nodo alla cravatta. Il vestito grigio, il panciotto, la cravatta rossa sono a volte su una sedia, a volte sono indossati dall’uomo. Ha un lavoro da svolgere insieme ad un ragazzo più giovane che momentaneamente lo attende fuori dall’Autogrill nel quale ci troviamo. Arrivano due donne, una delle quali ha l’influenza. L’uomo del sogno si preoccupa per eventuali problemi di salute che, da questo momento in poi, potrebbero capitare a lui e al suo collaboratore.

Compleanno e funerale

Sono arrivata a casa dei miei , non so bene che casa sia, è in campagna, molto grande, ho portato dei fiori per mia madre è il suo compleanno.

I fiori si sono un po’ appassiti durante il viaggio.

C’ è Alessandra, la mia dietologa col marito, sono venuti per fare gli auguri del compleanno, ma anche le condoglianze, è morto qualcuno, ma non so chi.

L’ aria che si respira è un po’ mesta.

Ale e il marito vanno via.

Do’ i fiori a mia madre, stanno preparando un pranzo di festa, decido d’ andar via, d’ altronde non è il mio posto, vado da R..

 

 

Compleanno di paura

E’ il giorno del mio compleanno. Alessio, il mio amico e acconciatore di fiducia, mi regala un cavallo andaluso, baio, bellissimo, con una lunga coda e molto elegante. Penso che sia veramente bello anche se lo temo un po’ perchè è molto grande. Mia sorella mi regala un cane femmina, mi dice che così la posso portare a Bracciano con tranquillità, senza che litighi con altri cani maschi. Io penso che sia solo una scusa per farmi andare di più a Bracciano per occuparmi della casa e sono molto triste. Mihai, il custode di Bracciano, intanto si prende cura del mio cavallo, gli pulisce le zampe e gli zoccoli, mettendolo seduto come se fosse un cane gigante. Mentre festeggio il mio compleanno, in una sorta di luogo all’aperto, con i tavoli, tipo Mc. Donald’s, mi rendo conto che al tavolo accanto al mio c’è una ragazza che sta morendo di cancro, è attaccata ad una flebo, è verde in viso e muore davanti ai miei occhi.