Sono a C., con mio padre, mia madre e mia nonna. Siamo venuti per vendere la casa al mare, ma io ci ripenso; sembra piccola e un po’ fatiscente però, riguardandola bene, non è poi tanto piccola e si può rendere più confortevole. Posso andarci in estate e in qualche week end, perché rinunciarci? L’unico problema è che ci va anche Stella (la signora che mi aiuta in casa), ma possiamo accordarci sui periodi in cui andare e dividerceli. Mio padre propone di ampliare la casa incorporando un piano superiore, una specie di loggiato, che è rimasto libero perché vi è avvenuto un omicidio. Io rifiuto decisamente, non voglio la casa dell’omicida! Mia madre comincia a parlare e dice che aspetta la prossima morte di mia nonna per potersi sentire finalmente libera e fare qualche viaggio, anche in terre lontane.
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Salvataggio
C’è una situazione di guerra. Me ne rendo conto quando vengo coinvolta in una specie di squadra, di cui fanno parte anche delle suore giovani e carine, che deve portare in salvo una persona sequestrata o imprigionata. All’inizio sembra che sia una donna, ma poi c’è qualcosa che allude a Gesù Cristo. I miei compagni vanno a liberare questa persona e mi lasciano da sola a fare la guardia in un casolare abbandonato con un lucernario sul soffitto. All’inizio sono tranquilla e aspetto che ritornino, poi un cane dall’aspetto feroce si precipita contro di me spaccando i vetri del lucernario. Ho molta paura, penso che mi sbranerà e che sono persa, invece riesco ad ammansirlo e non succede niente. Poi sono in casa di un vecchio amico di mio padre, sono serena, aspetto notizie, ma sono sicura che la persona da liberare è stata portata in salvo.