Sono all’interno di un palazzo in via di ristrutturazione, polvere e odore di solvente contaminano l’aria. C’è il mio datore di lavoro che indaffarato da ordini agli operai . Decido di uscire da una porta anonima che mi porta su una terrazza fatiscente, posta all’apice di una collina. C’è una vista meravigliosa, il cielo limpido si tuffa nel mare creando un’armonia di colori . Vado a sedermi sul bordo mezzo diroccato di questa terrazza. Accanto a me c’è una donna che guarda il panorama, ha dei lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia che le avvolge la testa. Mi guarda e mi chiede cosa voglio fare. Le rispondo che voglio solo guardare questo spettacolo. Di lì a poco mi sento scivolare in avanti e precipito, lentamente la brezza mi da un’assetto e planandomi come un aeroplanino di carta mi porta verso la costa. Nel passare vedo campi coltivati che dal verde acceso passano al color sabbia della spiaggia. Prima di arrivare al perimetro del mare riesco ad aggrapparmi ad un masso enorme. Nel penzolare mi rendo conto che questo non è un masso qualsiasi ma ha una forma. E’ un piede gigante. Dita grandi come palazzi ricoperte di ferro. Sono atterrita dall’altezza ma non posso rimanere lì…! Prendo coraggio e come un free climber riesco a scendere. Mentre scendo con cautela vedo degli occhielli metallici che spuntano fuori. Mi fanno capire che io non sia la sola ad essere atterrata lì. Arrivo fino alla base del tallone ma lo spazio che mi separa dal suolo è troppo alto. Decido di saltare, o la va o la spacca. Prendo un bel respiro e mi lascio cadere. Atterro facendo un capitombolo, illesa ma piena di sabbia mi siedo volgendo lo sguardo a questo mare a me sconosciuto.
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Casa nuova
sono in una casa grande, è dove vivo, anche se non è uguale a quella della realtà. Mi telefona la mia amica Daniela, forse vuol dirmi che vuol passare a prendermi perchè è in zona, ma il ragazzo la chiama iniziano a parlare tra loro, mi stufo di attendere e chiudo.
Vado un po’ in giro per questa casa per me nuova,ci sono tante cose antiche, come dei reperti archeologici, alcuni telefoni antichi, uno di questi pero’ è funzionante, decido di mettere un po’ d’ ordine e soprattutto pulire c’ è tanta polvere,
Esce da una stanza una ragazza con cui vivo, ma non conosco.
le spiego che sento la necessita’ di riordinare d’ altronde li ci viviamo.Tolgo un po’ di cose e le porto in cucina per lavarle. sono come in un salone grande, alcuni soprammobili sono rotti, li butto.
E poi sistemo due grossi piatti sui mobili, sono come di quelli degli antichi romani.