Tra moto e ragnatele

Chiacchiero con due ragazzi poco più che ventenni. Mi dicono di preferire la moto allo scooterone. “Perché sprecare degli anni preziosi della propria vita a guidare uno scooterone? Allora ho deciso di prendermi la moto.” Afferma il ragazzo che ho di fronte, seduto ad un tavolo da pic-nic insieme a noi. Ci alziamo. Loro prendono le moto, io il mio Vespone. Loro sono incuriositi dal mio mezzo (mezzo: a metà, tra scooterone e moto). Mi accorgo che sono in riserva di olio ma mi dico che a breve farò benzina e rabboccherò l’olio. Non trovo più i ragazzi. Mi fermo a cercarli nel locale lì vicino, una specie di paninoteca/locale anni ’50/’80. Subito dopo sono nella mia vecchia casa e capisco di dover stare lì per un po’, vista la situazione legata al Coronavirus. Non sono particolarmente contento di stare nella mia stanza e me ne stupisco, avendo sempre ritenuto quella casa l’abitazione dove avrei voluto poter tornare almeno una volta ancora. Disinfetto delle ragnatele e mi accorgo che c’è un ragno dietro alla scrivania.

Il seminterrato

Sono nel seminterrato di via Madonna dei Monti che tanto tempo fa affittai con alcuni amici.

Io e C. abbiamo deciso di affittare l’appartamento (completamente da ristrutturare) con l’intenzione di aprire uno studio.

C’è molto da fare: buttare vecchi mobili, sistemare il bagno, dipingere le pareti, comprare un deumidificatore, ecc.

Il seminterrato è molto umido e pieno di muffa. Decido di salire su di una sedia e aprire le finestre che si trovano nella parte alta delle pareti di ciascuna stanza. Le persiane sono incastrate e coperte di ragnatele. Spingo per aprirle. Alcune persiane si aprono e altre si rompono lasciando passare la luce del sole. Sento un calore rigenerante che presto farà sparire l’umidità e la muffa sui muri. Entra anche una leggera brezza che mi rende sereno e mi fa pensare che presto l’odore di chiuso svanirà lasciando il posto a nuovi profumi.

C. ed io siamo molto contenti di iniziare insieme questa nuova avventura professionale.