Lingerie

Parlo con una signora in un posto che sembra un vecchio casale tutto in disordine. Siamo al piano di sopra, ci sono delle colonne a sezione quadrata. Molto polveroso.

Mi giro perché sento una voce di donna alta, sicura di sé ma con un tono acuto tendente all’isterico. E’ bionda, e ha un rossetto rosso. So che è lei, la riconosco. Si sta appoggiando addosso lingerie zebrata che prende da uno stand lì accanto. Zebrata di vari colori, anche rosso, beige. Commenta chiedendo a qualcuno un parere. Voce di uomo nascosto dalla colonna, tono basso e annoiato. Mi sporgo, è lui.

Mi sveglio con la tachicardia a mille.

Sete

Mi trovo in un posto non ben definito, è sicuramente una casa, sono seduta su un divano nero e comincio ad avere una sete pazzesca, ho voglia solo di bere acqua, ma non ce l’ho…allora mi rivolgo alla persona seduta accanto a me, è un uomo, ma non ricordo chi è…gli chiedo con insistenza un po’ d’acqua, e lui mi da una bottiglia di acqua minerale e comicio a bere senza fermarmi…

Ombre

Mi trovo con F. a visitare un’abitazione molto grande con un giardino altrettanto grande. Lo stile e’ gotico/liberty e siamo affascinati dal suo splendore. Giriamo per le varie stanze fino ad arrivare alla torretta , splendida, con bassorilievi sulle pareti ed archi che danno sul giardino. E’ notte e i lampioni del giardino illuminano di riflesso la stanza in cui siamo. Penso che sarebbe bello acquistare questa villa ma allo stesso tempo sono pervaso da una sensazione di timore e paura.

Ci ritroviamo nella stanza da letto di casa nostra. Io sono a terra, inginocchiato a trafficare con non so bene cosa, F. e’ accanto a me in piedi. Ad un tratto alzo lo sguardo verso il salone, attraverso la porta della camera e vedo F. con il suo pigiama di pile rosa che si agita, urla impaurita e corre verso la camera da letto agitando le braccia.

In un microsecondo mi chiedo come faccia a stare contemporaneamente vicino a me e nel salone, che forse puo’ essere un’altra persona, magari mia figlia (?) e soprattutto mi prende una paura immensa anche a me perche’ subito appresso a lei, da dietro la colonna del salone vedo spuntare un’ombra dalle sembianze umane.

Mi precipito urlando in salone, faccio il giro della colonna brandendo qualcosa nella mano, colpisco la colonna, continuo ad urlare ad occhi chiusi, li apro e mi ritrovo al buio, brividi dappertutto, non so che fare.

Mi sveglio in un mare di brividi emettendo un qualcosa molto vicino ad un latrato canino…

Il sole che va via

Mi trovo al mare… è l’Argentario, è Calamoresca, sono a casa di S, ma non siamo soli, c’è tanta gente seduta sui divani del salotto a picco sul mare,  ci sono anche Dolce & Gabbana in persona, scambiamo parole, pensieri, emozioni, racconti di vita, insomma le parole scorrono veloci…ad un certo punto mi accorgo che sta per tramontare il sole, è una giornata bellissima, quelle che piacciono a me, il mare è calmo e c’è molta visibilità… si vede tutto l’arcipelago toscano…vado da Lui, quello che nel sogno è il mio Lui e lo invito ad uscire in terrazza, per vedere insieme a me il tramonto… chiamo con il loro nome tutte le isole davanti a noi, quella del Giglio, Monte Cristo, L’Elba e poi la Corsica, perchè si vede anche lei…e poi abbracciati ci godiamo il sole che va via…

Cabina del telefono

Ero in una cabina telefonica, ma di quelle vecchie con l’apparecchio grigio ed i vari tasti gialli e mentre ero al telefono mi arriva un sms di A. che mi dice che la sera prima ero proprio bello. Poi mi distraggo un secondo per rispondere all’sms e mi ritrovo nel salone di casa mia ma sempre dentro la cabina. Esco e due bambini mi saltano addosso. Credo di essere lo zio, non il padre, ed iniziamo a giocare a Twister (il gioco in cui si intrecciano gambe e piedi su un tappeto colorato). Alla fine del gioco cado esausto sul tappeto e sento le risate dei bambini che si allontanano verso la cucina. Evidentemente mi addormento per la stanchezza perchè dopo qualche ora mi sveglio riposato nel mio letto con G. che mi chiama.

La pizza rossa

mi trovo con i miei cugini V e L in una soffitta di un palazzo a me sconosciuto… V mi fa da guida e mi porta a visitare tutte le stanze della casa…la stanza delle rose, la stanza delle barche, insomma attaccato ai muri ci sono dei quadri a tema, nella prima disegni di rose rosa e nella seconda delle stampe di velieri, V mi dice di guardare attentamente i quadri appesi e mi chiede se li riconosco, erano di nostro nonno, stavano nella sua vecchia casa bianca al mare, ma io non li riconosco per niente, per me sono del tutto nuovi, insomma non mi ricordo di averli mai visti in passato…eppure V insiste e mi dice che non è possibile… decido di uscire dalla stanza con i velieri e scendo una lunga e larga scala di travertino, simile a quella del palazzo delle esposizioni di Roma, ed ecco che vedo mio cugino L seduto che mangia un pezzo di pizza rossa, quella del fornaio, bassa, croccante, buona…allora decido di prendere dalla mia borsa a tracolla la mia, la tiro fuori e comincio a mangiare la mia pizza rossa del fornaio insieme a lui…

Passato e Futuro

Sono su via Giovanni Lanza.

Nel piazzale davanti ad un rivenditore di moto il mio amico Zac parcheggia la sua nuova auto.

“E’ una opel Rekord del ’77” mi dice “ed è in ottime condizioni!”

Zac mi fa vedere la carrozzeria bianca e gli interni blu;  mi mostra il volante, i coprisedili, le tendine posteriori.

Sono colpito dalle ottime condizioni dell’auto che assomiglia molto, nel sogno, ad una Fiat 131 o ad una Opel Ascona degli anni ’80.

Chiedo se l’auto sia provvista di trazione anteriore o posteriore, ma Zac dice di non sapermi rispondere.

Apriamo il bagagliaio dove troviamo, con mia grande sorpresa, un motore in ottime condizioni, pulito e ben lubrificato anche se visibilmente usato. Ne ascoltiamo il rombo e costatiamo il buon funzionamento degli ingranaggi.

Osserviamo che sul fondo del bagagliaio si è accumulata un po’ d’acqua piovana, ma riflettiamo sul fatto che sia un danno facilmente riparabile e una condizione non grave per una macchina del 1977.

Controllo con cura alcune guarnizioni staccandole dal loro alloggiamento e mi accorgo che una di queste è del tutto simile ad un anello che anni fa trovai per caso in un cassetto di casa mia e che tuttora conservo.

Zac è entusiasta del suo acquisto. Mi dice che a lui e alla sua famiglia serviva un’auto in più e mi racconta di aver scelto una macchina d’epoca per una questione estetica ma anche per una questione economica visto che per i veicoli storici è previsto un pagamento ridotto dell’assicurazione e del bollo.

Penso che Zac abbia fatto un buon affare viste le condizioni dell’auto; rimango però perplesso quando vengo a sapere che per comprare l’auto Zac ha dovuto pagare circa 15.000 Euro.

Mentre Zac mette in moto il suo nuovo mezzo e si allontana con un sorriso pieno di soddisfazione, io mi dirigo verso casa.

Improvvisamente mi trovo nel mio soggiorno a giocare con due bambini.

Sono padre e i miei due figli maschi hanno all’incirca 5/6 anni.

Sto giocando con allegria e mi stupisco di come il tempo sia passato in fretta.

Rifletto inoltre sul fatto che mi piacerebbe enormemente poter avere una figlia femmina e formare così un nucleo familiare numeroso.

Penso a G.V. e a come anche lui abbia avuto una figlia dopo molto tempo dalla nascita dei suoi due figli maschi.

Ladri

Arrivavo in ascensore sul pianerottolo di casa mia e trovavo due uomini slavi davanti alla porta mentre tentavano di forzarla. Io provavo ad urlare per cacciarli via ma non mi usciva fiato dalla gola e poi mi rendevo conto che il cancello delle scale era chiuso e quindi non avrei neanche potuto cacciarli via da qualla parte.