Aspettare un bambino

Ho sognato stanotte di essere incinta, ero sorpresa ma non dispiaciuta, lo sentivo muoversi dentro di me, la pancia non era molto grande ma le sensazioni erano molto nette, nonostante io non le abbia mai provate realmente. La cosa stranissima è stata di trovarmi ad un certo punto questo bimbo tra le mani, era come se fosse una proiezione di quel che era nella mia pancia, era un bimbo bellissimo, biondo e con gli occhi azzurri, non proprio un neonato ma aveva ancora il cordone ombellicale ed era chiaramente legato a me, lo tenevo tra le mani con tenerezza. Ho iniziato a pensare ai cambiamenti che avrebbe portato ma ne ero contenta, chiedevo a tutti di toccarmi la pancia perchè era bellissima, era fantastico sentirlo muoversi dentro di me anche se sembrava una specie di “alien”. Ad un certo punto sono iniziate anche delle contrazioni…

Devo dire che svegliarmi e tornare alla realtà mi è un po’ dispiaciuto… forse è una me che sta finalmente uscendo fuori!!

Miscuglio

Mi trovo con il mio ragazzo in un paese arabo, siamo andati a trovare quella che nel sogno è la sua famiglia. Precisamente siamo in un luogo poco definito: a volte sembra un lager, poi diventa un treno in corsa.

Dal finestrino del treno mi rendo conto che quella che nel sogno è la sorella del mio ragazzo, cade dalla terrazza a testa in giù. Sitratta di una ragazza vetsita da araba, la vedo sempre da lontano, non riesco a vedere bene i suoi tratti somatici, ma il colore dominante è il nero. Fortunatamente riusciamo a salvarla anche se in coma.

Successivamente mi trovo nell’atrio di un edificio, molto simile ad un centro commerciale, c’è molta gente, allora entro in una stanza della casa dei genitori del mio ragazzo, è vuota, entro nel bagno e noto dallo specchio una figura, molto simile ad una donna impiccata. Faccio finta di niente, ma molto agitata cerco il mio ragazzo che nel frattempo si trova in mezzo ad una folla di gente. Lo chiamo, urlo e finalmente lo riesco a far passare. Nell’agitazione urto un buttafuori e mi fa capire che si serebbe vendicato del mio gesto, mi dice che non sonoi in Europa e lì queste cose sono punite.

Dico al mio ragazzo di guardare nel bagno e scopro di non essermi sbagliata e che la persona allo specchio è la sua madre musulmana. Stessa scena: non riesco a vedere i tratti del viso, il volto è scuro, vedo solo un corpo in degli abiti tipicicamente arabi neri.

Ci disperiamo, cominciamo a piangere, gli dico che c’é qualcosa che non va, che siamo in pericolo, penso a mio nonnno che nel sognio è appena morto, penso al’attentanto della sorella e adesso alla madre.

Agitata prendo il cellulare per chiamare mia madre, ma nella fretta faccio il numero della mia nonna materna che contenta di sentirmi comincia a chiacchierare, io le speigo che devo riattaccare e stando all’estero spendo troppo.

Finalmente parlo con mia madre, cerco di spiegarle la situazione, ma non ci riesco perchè lei comincia a parlarmi di tutti i suoi problemi…

Mi ritrovo alla Stazione Trmini prendo un autobus non troppo pieno, ad una fermata c’è una folla di gente che vuole salire, impaurita decido di scendere ma faccio fatica. Dovrei trovarmi su Via Casilina, ma non la riconosco, chiedo informazioni a due tizi che sono scesi con me e mi danno indicazioni per via casilina.

Finisco in un giardino, capisco dalla musica che ascolto che si tratta la casa di un ragazzo. Nel fratempo mi si avvicinanao dei cani, diventanio sempre più numerosi, impaurita lancio loro qualcosa da mangiare che avevo in mano. Esce il ragazzo a petto nudo, è biondo, molto magro, ci scambiamo alcune battute e poi esce dalla casa una mia collega dell’università.

Il figlio di Alessia Marcuzzi

Sono in una palestra dove c’è anche una parete finta per le arrampicate e davanti alla parete c’è in piedi un bambino biondo e grasso. Il bambino ha le mani infilate in una nicchia quadrata scavata nella parete e deve avvitare le due metà di una sfera di plastica e non ci riesce. Io sono alle sue spalle e sto parlando con il suo istruttore e dico: “Certo che è proprio imbranato questo ragazzino!”, poi dico al ragazzino: “hei biondo! ma proprio non ci riesci?”. L’istruttore mi dice che il bambino è il figlio di Alessia Marcuzzi ed io, allora sono ancora più schifata perché mi sembra ancora più grasso e goffo e commento con l’istruttore: “certo che deve essere proprio un mollaccione viziato!”. (Si commenta da sé…)