Il matrimonio di Mario Draghi

Vengo incaricata di organizzare il matrimonio di Mario Draghi in collaborazione con la sua ex che ha la mia età. Decidiamo di organizzare il ricevimento in una casa al mare con un grande giardino (la casa è quella che questa estate abbiamo preso in affitto al Circeo). Siamo molto indaffarate e ad un certo punto io mi ricordo che a roma ho un cane a casa di mia madre e  che quindi non posso restare al Circeo ma devo fare avanti e indietro per accudirlo. Chiedo a mamma se può portarlo a Velletri in campagna ma mi risponde che impossibile perché i cani lo aggredirebbero. Mi rendo conto che sto lavorando male all’organizzazione, c’è tanta gente e tanta confusione ma non sono preoccupato. Ad un certo punto nella casa al Circeo vedo una porta aperta nel corridoio e capito che il cane, che non so come è ormai li in casa con me, è uscito in giro per il ricevimento lasciando scodella con acqua e croccantini…

La figlia dimenticata

Sono in macchina, guidando in Prati dietro il cinema Adriano. All’improvviso mi rendo conto che mia figlia C. non è con me e non riesco a ricordare dove sia. So che ho da poco lasciato mio figlio F. ad una festa di bambini ma non ho portato anche C. tuttavia non riesco a ricordare se l’ho lasciata a casa da sola ma mi sembra di no. Piano piano il panico cresce dentro di me fino a che mi sveglio improvvisamente.

Cadere

Sono all’interno di un palazzo in via di ristrutturazione, polvere e odore di solvente contaminano l’aria. C’è il mio datore di lavoro che indaffarato da ordini agli operai . Decido di uscire da una porta anonima che mi porta su una terrazza fatiscente, posta all’apice di una collina. C’è una vista meravigliosa, il cielo limpido si tuffa nel mare creando un’armonia di colori . Vado a sedermi sul bordo mezzo diroccato di questa terrazza. Accanto a me c’è una donna che guarda il panorama, ha dei lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia che le avvolge la testa. Mi guarda e mi chiede cosa voglio fare. Le rispondo che voglio solo guardare questo spettacolo.  Di lì a poco mi sento scivolare in avanti e precipito, lentamente la brezza mi da un’assetto e planandomi come un aeroplanino di carta mi porta verso la costa. Nel passare vedo campi coltivati che dal verde acceso passano al color sabbia della spiaggia. Prima di arrivare al  perimetro del mare riesco ad aggrapparmi ad un masso enorme. Nel penzolare mi rendo conto che questo non è un masso qualsiasi ma ha una forma. E’ un piede gigante. Dita grandi come palazzi  ricoperte di ferro. Sono atterrita dall’altezza ma non posso rimanere lì…! Prendo coraggio e come un free climber riesco a scendere. Mentre scendo con cautela vedo degli occhielli metallici che spuntano fuori. Mi fanno capire che io non sia la sola ad essere atterrata lì. Arrivo fino alla base del tallone ma lo spazio che mi separa dal suolo è troppo alto.  Decido di saltare, o la va o la spacca. Prendo un bel respiro e mi lascio cadere. Atterro facendo un capitombolo, illesa ma piena di sabbia mi siedo volgendo lo sguardo a questo mare a me sconosciuto.

Matrimonio a Montecarlo

Sono stata invitata al matrimonio di C., una ragazza molto più giovane di me che nella vita reale conosco ma vedo solo qualche giorno d’estate. Il Matrimonio sarà a Montecarlo e, mentre io cerco di decidere se andare in aereo si offre di accompagnarmi in macchina Piero Pelù. Io sono entusiasta all’idea di fare il viaggio con lui e accetto ben volentieri.

Una volta partiti, all’altezza del primo autogrill, mi rendo conto di aver dimenticato il mio beauty-case a casa, con i trucchi e le creme e mi secca molto il pensiero di dover ricomprare tutto doppio non sapendo neanche se troverò davvero i prodotti che mi servono… e già parte del buonumore è sfumata.

Più in là, durante il viaggio, domando a Piero Pelù che sta guidando quanto manca per Montecarlo ed il nome del nostro albergo ma lui mi risponde che in realtà non alloggeremo proprio a Montecarlo ma a (nome di un paese che non ricordo) che io so essere un posto orribile.

Scoperta la notizia il mio buonumore sparisce definitivamente e inizio a maledirmi per avere accettato il suo passaggio e medito di dirgli che i suoi ultimi dischi sono orribili e che da anni ormai non è più all’altezza dei vecchi Litfiba ma poi decido di non dire nulla perché mi sembra troppo offensivo e resto seduta in macchina con il broncio.

Due loschi figuri

Sono a Piazza Cavour nel giardino della piazza a passeggio con mio figlio ancora neonato e due tizi loschi sui 60 anni mi indicano il palazzo della Corte di Cassazione (che nel sogno è la sede del Gioco del Lotto) e mi dicono che ad una data ora ci sarà il solito trasferimento di soldi da un conto corrente ad un altro. Mi dicono anche che hanno preparato un computer all’interno del palazzo per inserirsi in questo trasferimento di soldi e “deviare” €250.000,00 sul mio conto, per poi dividere anche con me il bottino.

Poco dopo mi ritrovo davanti a questo computer, che nel sogno assomiglia alla classica bomba dei film con il filo rosso e blu, e sono io stessa ad eseguire il furto trasferendo sul mio conto i soldi.

Dopo averlo fatto mi ritrovo nuovamente fuori dal palazzo dove i due loschi figuri mi dicono che mi hanno accreditato €53.000,00 come da accordi.

Inizio a vagare per luoghi sconosciuti in preda alla paura/certezza di essere scoperta, perché so che sarà facilissimo risalire a me dal mio numero di conto corrente e mi maledico per essere stata così stupida ed essermi lasciata convincere. Oltre a questo si aggiunge la paura di dire a mio marito che sto per essere arrestata e confessare ciò che ho fatto.