FBI

Sono in una casa di montagna (il luogo potrebbe essere Rocca di Mezzo…) quando sento bussare con forza alla porta. Quando apro mi trovo davanti un uomo e una donna in completo blu che mi mostrano i distintivi dell’FBI e vogliono entrare per ispezionare la casa ed accertarsi che i formaggi che abbiamo nel frigo non siano scaduti…

L’abbraccio e la cravatta rossa

Ho sognato di abbracciare due mie amiche. E’ stato un abbraccio molto affettuoso, velatamente erotico. Alla mia destra c’era B.C., una collega,  alla mia sinistra I.F, una compagna delle scuole medie. Nella mia vita diurna con queste persone non ho e non ho avuto un legame particolarmente stretto. Ricordo solo che con I.F. ballai uno dei miei primi lenti alla sua festa di compleanno (era una canzone di Antonello Venditti). Nel sogno, durante l’abbraccio, sento la mia guancia bagnarsi. Sono le lacrime di I.F. che piange delicatamente e in silenzio. Io le chiedo cosa sia successo e lei mi risponde: “Sono una persona sensibile io”.

In un’alttra scena onirica aiuto un uomo a vestirsi, come fossi un sarto. Ho difficoltà a fargli il nodo alla cravatta. Il vestito grigio, il panciotto, la cravatta rossa sono a volte su una sedia, a volte sono indossati dall’uomo. Ha un lavoro da svolgere insieme ad un ragazzo più giovane che momentaneamente lo attende fuori dall’Autogrill nel quale ci troviamo. Arrivano due donne, una delle quali ha l’influenza. L’uomo del sogno si preoccupa per eventuali problemi di salute che, da questo momento in poi, potrebbero capitare a lui e al suo collaboratore.

Gli opposti

Ho sognato di una mia amica che andava a Bruxelles molte volte al mese.

Iniziavo a domandarmi come mai, finchè non sono andata anch’io per un invito a cena.

All’arrivo rimanevo molto sorpresa: c’era lei, raggiante e felice, al centro di una tavolata  accanto al suo fidanzato: Gianni Alemanno…sì…era proprio Gianni Alemanno…

..Incredula per la scelta, le ho chiesto come poteva lei, figlia di due israeliani, essersi innamorata di un uomo  con quel tipo di passato, con quel modo di pensare.

E lei mi ha risposto, quasi gridando, come se volesse scuotermi:  “Ho scoperto di essere stata per anni vittima dei miei pregiudizi che mi impedivano di  ‘vedere’ veramente gli altri, oltre le apparenze”.

Ero felice delle sue parole.

Festa

C’è una festa a casa di Barbara P.; dopo la morte di M., il suo compagno, ha adottato due o tre bimbi orientali e vuole festeggiare queste “nascite”. Parlo con qualcuno delle radici antiche della nostra amicizia, fin dai tempi delle nostre nonne, e della storia della sua famiglia; mentre racconto, la storia della sua famiglia si fonde con quella della famiglia R.

Io sono lì con un uomo che è il mio compagno, forse C., e mi sento serena, consapevole di essere nel posto giusto, al momento giusto, e con l’uomo giusto. Sono felice, e anche stupita, di aver finalmente ritrovato la serenità dopo un periodo tanto travagliato.

In viaggio

Decido di fare un viaggio da sola con la mia macchina. Forse dovrei anche raggiungere i miei genitori in vacanza da qualche parte, ma intanto mi muovo molto velocemente per l’Italia. All’inizio sono in Liguria, e scendo per una strada molto ripida, quasi in picchiata, verso un lago che so di conoscere, racchiuso fra alte montagne. Il panorama è bellissimo e sono contenta di averlo ritrovato. Poi sono sulla strada costiera, in alto sul mare, ma è come un percorso all’interno della montagna, che va per rocce e grotte, sterrato, con piccole aperture da cui ogni tanto si vede il mare di sotto. Ci sono anche degli spiazzi scavati nella roccia che sono come delle “stazioni”, dei sacrari, dove la gente si ferma per rendere omaggio; ne ricordo uno in particolare, dove c’è una lapide con dei nomi, e fiori, per ricordare alcune persone che sono state vittime dei nazisti. Poi mi ritrovo dalle parti di Parma e vado a visitare un castello che avevo visto in fotografia, sono contenta perché l’avevo trovato affascinante, simile a Castel del Monte. Mi affaccio al suo interno, con altre persone, da una specie di loggia, e il luogo si umanizza: dentro c’è un uomo nella sua casa, che lavora al computer, e ci parliamo amichevolmente. Alla fine ho voglia di una vacanza riposante e penso di andare al mare vicino Roma, magari a Fregene, e passarci un po’ di giorni in completo relax facendo bagni e prendendo il sole.

Il Nonno e la famiglia Argento

Sono in ascensore insieme a due signore che mi chiedono di poter affiggere alcuni volantini con comunicazioni di vario tipo sulla bacheca davanti alla porta d’ingresso della struttura nella quale per lungo tempo ho lavorato.

Una delle signore mi guarda perplessa e mi domanda come mai io sia così dimagrito. Dopo una rapida spiegazione relativa al mio stato di salute, esco dall’ascensore e mi dirigo verso il mio luogo di lavoro.

Una volta entrato trovo C.etta e S.etta che, in qualità di volontarie, si stanno occupando di mettere in ordine schede e documenti vari. Parlo a lungo con C.etta, mentre S.etta si occupa di ricevere una persona venuta per chiedere informazioni.

Mi ritrovo improvvisamente dentro un’astronave in compagnia di una coppia di vecchi signori. Sono nel futuro. Dopo poco tempo mi accorgo di essere io il marito anziano della vecchia signora al mio fianco. Ogni giorno, ormai da trent’anni, la coppia si dirige a lavoro con la propria astronave percorrendo milioni di km.

Torno sulla terra e, a piedi, sono costretto a tornare verso casa. Sono in una regione del Nord e mi dirigo verso casa di mia nonna.

Cammino lungo una strada asfaltata di campagna. Mi fermo davanti ad un capannone per osservare un carrozziere che lavora. Vedo pezzi di ricambio di macchine e di motorini. Vicino alla carrozzeria, nello stesso capannone, c’è un’officina nella quale intravedo il mio meccanico armeggiare su di un ciclomotore.

F. si accorge di me e mi viene a salutare. E’ molto raffreddato e, parlando a fatica, si soffia in continuazione il naso. Mi presenta il suo giovane aiutante che sembra aver da poco assunto droghe. Il ragazzo mi spiega, in effetti, di essere stato in vacanza ad Amsterdam e di aver da poco assunto diverse sostanze psicotrope.

Saluto i due e mi avvio nuovamente verso casa di mia nonna. Una volta arrivato incontro i miei genitori che stanno per fare colazione.

Dalla portafinestra del soggiorno mi accorgo che due persone stanno già facendo colazione in cortile. Asia Argento sta consumando con suo padre una frugale colazione. I due, silenziosamente, spalmano marmellata sulle loro fette biscottate.

Io e i miei genitori cominciamo a fare colazione in casa. Verso del latte e, per sbaglio, esagero con lo zucchero/sabbia che avevo a disposizione sul tavolo. Esco in cortile e svuoto la tazza di sabbia vicino alla famiglia Argento.

I due non si scompongono; in silenzio e con l’aria cupa continuano a fare colazione.

Io e i miei genitori, volendo approfittare della giornata di sole, decidiamo di spostare il tavolo della stanza nel cortile.

Una volta sistemata la tavola cominciamo a mangiare chiacchierando amabilmente. Sono contento della conversazione e segretamente spero di sucitare invidia nella famiglia Argento per la serenità che caratterizza la nostra conversazione.

Muovo tra le dita degli orecchini di filo di ferro nero che appartengono nel sogno a mia zia. Mio padre dice che più mia zia sente che quegli orecchini sono suoi più se ne disinteressa e viceversa. Mia madre conferma questa ipotesi.

Improvvisamente un grande silenzio mi fa gelare il sangue.

Vedo avvicinarsi un uomo anziano in sella ad una bicicletta da corsa. Sono terribilmente spaventato. In silenzio l’uomo passa davanti al cancello del cortile. Mi rendo conto che a pedalere su quella bicicletta c’è mio nonno. Sono terrorizzato perchè mi rendo conto che sono testimone dell’apparizione di un morto. Mia madre e mio padre si accorgono della cosa e cominciano a gridare e a piangere disperati. Sono paralizzato dalla paura. Mio nonno mi guarda negli occhi passando lungo il marciapiede davanti alla casa. E’ proprio lui. Panico, brividi, terrore, disperazione.

Mio giro per guardare Asia Argento e verificare cosa lei pensi dell’accaduto e se voglia farmi capire che da sempre lei sapeva dell’esistenza di un mondo infero in perenne contatto con la nostra realtà.

Asia Argento mi guarda senza nessuna espressione.

Mi giro pensando di aver perso tempo e di non aver seguito l’evolversi della tragica situazione. Mentre mi volto per tornare a guardare mio nonno, nel sogno, svengo.

Mi ritrovo improvvisamente sveglio, convinto di essere svenuto, mentre tra le lenzuola piango disperatamente e tremo dalla paura.

Fiori nuovi

Ho l’incarico di rinnovare tutti i fiori nelle fioriere del palazzo di fianco al mio. Vado sul posto per rendermi conto della situazione e incontro persone simpatiche, in particolare un uomo, e persone che trattano il mio incarico con un certo sarcasmo. Io però sono decisa a sostituire quei fiori, la sento come una missione. Anzi, siccome i fiori vecchi sono liofilizzati e hanno un aspetto secco e triste, penso che sia meglio sostituirli con dei fiori freschi.

Lingerie

Parlo con una signora in un posto che sembra un vecchio casale tutto in disordine. Siamo al piano di sopra, ci sono delle colonne a sezione quadrata. Molto polveroso.

Mi giro perché sento una voce di donna alta, sicura di sé ma con un tono acuto tendente all’isterico. E’ bionda, e ha un rossetto rosso. So che è lei, la riconosco. Si sta appoggiando addosso lingerie zebrata che prende da uno stand lì accanto. Zebrata di vari colori, anche rosso, beige. Commenta chiedendo a qualcuno un parere. Voce di uomo nascosto dalla colonna, tono basso e annoiato. Mi sporgo, è lui.

Mi sveglio con la tachicardia a mille.